Il rapporto di Confindustria sull’Italia e gli effetti della pandemia Covid-19 sul PIL del Paese e sulla sua economia.
L’ultimo rapporto del Centro Studi di CONFINDUSTRIA è incentrato sulla crisi sanitaria, sociale ed economica che interessa l’Italia, causata dall’epidemia di Covid-19.
L’Italia sta affrontando una crisi senza uguali, che coinvolge i comportamenti individuali e collettivi, i rapporti di scambio commerciale, le attività produttive, gli affari pubblici.
Come abbiamo spiegato nel nostro articolo che puoi trovare qui, il giusto approccio per affrontare questa crisi è quello di essere positivi e dinamici, prendendo le giuste decisioni per trasformare le difficoltà in opportunità, e non subire passivamente i danni. Soprattutto in situazioni di emergenza, mantenere il controllo è fondamentale.
La posizione di Confindustria è la medesima: agire attivamente per affrontare questo periodo nel migliore dei modi ed essere pronti alla ripartenza quando l’emergenza sarà rientrata.
Secondo il rapporto, solamente una politica di strategie e interventi massivi a sostegno di famiglie e imprese potrà fare in modo che l’attuale recessione non si trasformi in depressione.
L’economia italiana è fortemente colpita dall’epidemia, a partire da febbraio 2020. La sospensione di quasi tutte le attività produttive industriali e commerciali va a sommarsi al crollo della domanda di beni e servizi, anche proveniente dall’estero. Inoltre non è ancora chiaro per quanto tempo questa situazione proseguirà.
Lo studio di Confcommercio si basa sull’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza rientri nel mese di maggio 2020, con il 90% delle imprese manifatturiere riaperte alla fine del mese, per arrivare al 100% delle imprese aperte solamente a fine giugno 2020.
Con queste ipotesi la caduta stimata del PIL nel secondo trimestre 2020 rispetto all’ultimo trimestre del 2019 è attorno al 10%. La ripartenza per il secondo semestre 2020 sarà inoltre frenata dalla debolezza della domanda di beni e di servizi.
Chiaramente se la situazione sanitaria non dovesse rientrare nei tempi ipotizzati, tutte queste valutazioni andrebbero riviste al ribasso.
Confindustria prevede un calo del PIL del -6% nel 2020, mantenendo sempre l’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza sanitaria termini a maggio. Si tratta di un crollo inaspettato a inizio anno, quando ancora l’emergenza sanitaria era fuori dai nostri confini, e superiore rispetto a quello del 2009.
A causa della pandemia che ha colpito tutto il mondo, anche l’export dell’Italia subirà un calo generale, stimato attorno allo -5,1% per il 2020. Inoltre, concorrenti esteri potrebbero approfittare delle attuali difficoltà della manifattura italiana per sottrarre quote di mercato.
Risulta indispensabile un piano di ripresa economica e sociale europeo o perlomeno nazionale, per agire in maniera efficace e immediata per preservare il tessuto produttivo italiano e per sostenere la ripartenza dell’attività economica nella seconda parte del 2020 e quindi nel corso del 2021. La fase emergenziale è in comune con tutte le aziende, piccole, medie e grandi e si deve intervenire per evitare una crisi di liquidità delle imprese nel breve periodo.
L’Italia deve muoversi subito, definendo il piano di aiuti per i prossimi mesi stanziando ingenti risorse.
Secondo Confindustria le azioni principali da mettere in campo devono comprendere: interventi urgenti per il sostegno finanziario di tutte le imprese e strumenti di sospensione delle scadenze fiscali.
Confindustria insieme con le Confindustrie tedesca e francese, ha proposto un piano europeo straordinario di entità pari a 3000 miliardi di euro di investimenti pubblici. Secondo le simulazioni contenute nel rapporto, finanziando con risorse europee e nazionali gli interventi necessari per le imprese, le famiglie e per gli investimenti pubblici e privati, è possibile far ripartire l’Italia seguendo un piano di medio termine.
Il rapporto completo del Centro Studi di Confindustria si trova al seguente link:
Tralasciando il grave aspetto sanitario della pandemia, la crisi economica globale generata dal virus Covid-19 ha bisogno di interventi tempestivi e straordinari.
Ogni singolo Imprenditore deve mettere in campo azioni immediate per ridisegnare il modello di business aziendale.
Il nostro scopo è quello di fornire agli Imprenditori uno strumento per affrontare la crisi con il giusto approccio, per riuscire a superare nel migliore dei modi questo momento e farli trovare pronti per la ripartenza che sicuramente esploderà nei prossimi mesi.
Per aiutare gli Imprenditori, abbiamo predisposto la nostra D.A.I.2020-DIAGNOSI AZIENDALE INIZIALE in versione al tempo del Covid-19.
La D.A.I. è uno STRUMENTO GRATUITO per mettere a fuoco l’Azienda e comprendere quali sono le PRIORITÀ di intervento su cui concentrare le risorse. Si riuscirà così a pianificare nel breve periodo un nuovo piano di business aziendale e a programmare degli interventi urgenti per fronteggiare questa situazione col giusto approccio.
Per saperne di più clicca qui.
Una caratteristica distintiva delle aziende durature è il modo in cui i loro leader reagiscono a momenti come questi.
«Coloro che sopravvivono non sono i più forti o i più furbi, ma sono quelli che si adattano al cambiamento»
D.A.I.RIPARTIAMO!