Questo articolo fa parte della serie “La news del martedì – Contenuti di valore per migliorare l’organizzazione della tua azienda” di Active Engineering.
Negli articoli degli scorsi martedì pubblicati anche sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/IngAlessandroBonamano/ ti ho presentato il METODO ACTIVE, il nostro Sistema Qualità Efficace che ti permette di creare un’organizzazione in grado di raggiungere gli obiettivi che hai pianificato.
Nell’ultimo articolo ti ho poi esposto la digitalizzazione dei processi. In particolare, ti descrivo in cosa consiste la digitalizzazione dei processi, quali sono i vantaggi per l’Azienda e quali strumenti occorrono per pianificare una strategia di digitalizzazione.
Se ti sei perso il contenuto, lo puoi rileggere qui:
https://www.sistemi-iso.it/news/172-la-news-del-martedi%E2%80%99-%E2%80%93-la-digitalizzazione-dei-processi.html
Ora procediamo verso il passo successivo, cioè il piano Transizione 4.0.
Il Piano Transizione 4.0 è la nuova politica industriale del Paese, più inclusiva e attenta alla sostenibilità.
Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), i nuovi incentivi dovrebbero prevedere una maggiore attenzione all'innovazione, agli investimenti green e alle attività di design e ideazione estetica.
La legge 27 dicembre 2019, n. 160 del 2019 – legge di Bilancio 2020 – ha operato una ridefinizione della disciplina degli incentivi fiscali collegati al “Piano nazionale Impresa 4.0” e, in particolare, di quelli concernenti gli investimenti in beni strumentali in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative e in formazione 4.0.
Le principali azioni contenute nel Piano Transizione 4.0 sono:
- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
- Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design.
- Credito d'imposta formazione 4.0 del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.
Concentrando l’attenzione sul primo punto, questi incentivi hanno la finalità di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Per quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali, l’articolo 1, commi 184-197 della Legge di Bilancio ha introdotto un credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24, che sostituisce le agevolazioni del superammortamento e dell’iperammortamento introdotte negli anni scorsi. Tali agevolazioni si basavano sull’incremento del costo d’acquisto del bene, con una conseguente maggior deducibilità delle quote di ammortamento.
Nel dettaglio, ci sono tre tipologie di investimenti agevolabili.
Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:
- 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Per investimenti in altri beni strumentali materiali, diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A, è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:
- 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Il credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall'anno successivo a quello dell'avvenuta interconnessione per i beni di cui agli allegati A e B, ovvero di entrata in funzione per gli altri beni.
Il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.
Come era previsto per il vecchio piano Impresa 4.0, le Imprese sono tenute a dimostrare il soddisfacimento dei requisiti richiesti dalla normativa attraverso una adeguata documentazione.
In particolare, per beni superiori a 300.000€ è obbligatorio produrre una perizia tecnica da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B annessi alla legge n. 232 del 2016 e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Se vuoi avere una consulenza mirata, puoi contattarci senza impegno. Inoltre noi di Active Engineering offriamo alle Aziende che intendano investire in chiave 4.0 la redazione della documentazione tecnica a evidenza del soddisfacimento dei requisiti obbligatori.
Ti aspetto martedì prossimo per altri contenuti di valore.
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Buon lavoro!
Active Engineering di Ing. Alessandro Bonamano